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ALCOL
Io non ho titoli e competenze per entrare in raffinate discussioni economiche e politiche. Sono laureata in lettere. Posso limitarmi a fare una passeggiata nella fantasia, rubando il guizzo creativo che permise al signor Chesterton di inventare un personaggio come Innocent Smith – altrimenti noto come Uomo Vivo. È a questo personaggio che si deve un’interpretazione stravagante, ma non eretica dei due comandamenti inerenti il furto. A ben vedere le lapidarie sentenze esposte sulle tavole di Mosé contengono un sottinteso messaggio incoraggiante e positivo. É scritto: «non rubare», ma – osserva Innocent – non è vietato essere ladri in casa propria; cioè non è vietato – anzi forse è caldamente incoraggiato – frugare in casa nostra con l’occhio di un ladro venuto a rubare. Per questo il personaggio in questione si costringe a entrare quotidianamente a casa sua usando tutte le vie d’accesso non ordinarie come la porta: si cala dal camino, forza le finestre. E questo esercizio sortisce lo strano effetto di non fargli smettere di desiderare la roba che è sua, ritrovandola preziosa di giorno in giorno. Perché, forse, è questo il vero suggerimento del comandamento sul non desiderare la roba d’altri: cerca di continuare a guardare ciò che hai con l’occhio di chi lo desidera. È un modo creativo per impedire che la nube scura della legge di mercato (o dell’abitudine) svilisca ciò che – invece – resta prezioso anche se lo possediamo, e magari in abbondanza. (tempi.it/blog/il-ministro-delleconomia-dovrebbe-pensare-come-il-chestertoniano-innocent-smith …